La violenza ha accompagnato costantemente la storia dell’umanità, sia in quanto violenza individuale, scatenata dall’ira, dall’avidità e dalla paura, sia in quanto violenza sociale contrapponendo gruppi e classi sociali. La stessa religione ha giocato spesso un ruolo di primo piano nella storia della violenza dell’umanità. Non solo perché tante volte è stata ideologicamente utilizzata per giustificarla e nobilitarla, ma anche perché essa stessa l’ha direttamente originata e causata. La pratica sacrificale, l’uccisione di esseri umani o di animali compiuto per custodire e mantenere l’ordine del mondo, per evitare disgrazie e ottenere il favore divino, appare essere un elemento essenziale di tutte le religioni antiche.
E tuttavia c’è una seconda forma di violenza direttamente collegata con la religione ancor oggi presente: quella che si richiama alla stessa volontà di Dio. Tale violenza, secondo alcuni autori, si presenta propriamente con l’apparire delle religioni monoteistiche. Se il riferimento ad un’unica figura divina rende queste religioni universali, l’esclusività di tale figura, che rende impossibile qualsiasi tipo di coesistenza pacifica tra il vero Dio e gli altri dei, introduce nell’ambito della religione quella distinzione tra il vero e il falso che conduce inevitabilmente a distinguere tra fedeli e infedeli, tra amici e nemici.
Di fronte a tale questione i diversi monoteismi, più che soffermarsi sulle loro differenze, pur notevoli, dovrebbero mostrare la loro capacità di confrontarsi con una sensibilità etica e religiosa in ordine alla coesistenza umana.
È appunto con tale finalità che l’ISSR di Padova ha organizzato la giornata di studio di martedì 5 marzo, ore 15.00 – 18.00 sulla questione cruciale del rapporto tra le religioni monoteistiche e la violenza.
Dopo l’intervento iniziale del Direttore dell’ISSR, prof. Gaudenzio Zambon, e l’introduzione del prof. Valerio Bortolin, docente stabile dell’ISSR, sono intervenuti Renzo Guolo, docente di Sociologia dell’Università degli Studi di Padova e studioso dell’Islam, del rapporto tra religione e politica e dei fondamentalismi contemporanei, Adolfo Locci, rabbino capo della comunità ebraica di Padova e Giuliano Zatti (leggi la relazione), teologo e docente di dialogo interreligioso all’ISSR di Padova.
Scarica l’audio degli interventi, le foto della giornata, l’articolo apparso su “Settimana” e il testo di Jan Assmann che ha fatto da introduzione alla tematica trattata.