AppassioDante – n. 3

Tempo di esami anche per Dante Alighieri…

Prove di fede

Prof.ssa FRANCESCA FAVARO
Docente di Lettere al Liceo “Tito Livio” di Padova Vicedirettore del Centro di Ricerca “Lo Stilo di Fileta”

Durante la sacra processione che si snoda, sotto gli occhi di Dante attonito e riverente, nella foresta dell’Eden, la fede, modellata in una sagoma femminile candida come «neve testé mossa» (Purgatorio, XXIX, v. 126),1 danza accanto alla ruota destra del carro simboleggiante la Chiesa. La accompagnano le altre virtù teologali, che da essa si originano: la carità, rossa quanto il fuoco, e la speranza, smeraldina.2 Allegoria e simbolo sono qui limpidamente eloquenti, grazie alla personificazione e ai cromatismi (tutti intensissimi) scelti dal poeta.
In ben diverso modo il tema della fede viene affrontato allorché il ‘viaggiatore dell’Aldilà’, condotto da Beatrice verso l’Empireo, giunge infine, di pianeta in pianeta, al Cielo Stellato: per l’esattezza, alla costellazione dei Gemelli, sotto il cui influsso – e dunque tra maggio e giugno – egli nacque nell’anno 1265. Lassù, dove il gaudio dell’unione con Dio esplode in luce sempre più inebriante e in canti dalla dolcezza sempre più indicibile per le facoltà umane, Beatrice esorta il suo discepolo e pupillo a sottoporsi all’esame in materia di fede; a tentare Dante «di punti lievi e gravi» (Paradiso, XXIV, v. 37) sarà San Pietro. (continua a leggere…)

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