L’arte religiosa tra rivelazione e nascondimento

Mercoledì 7 marzo 2018, alle ore 15.30, presso l’Aula Magna della Facoltà Teologica del Triveneto, si è svolta la prima giornata di studio dell’A.A. 2017/2018, dal titolo “L’arte religiosa tra rivelazione e nascondimento”, con l’intento di sviluppare una riflessione di carattere teoretico per individuare le categorie che secondo alcuni studiosi definiscono le differenze tra Occidente e Oriente in base a un’estetica del «vuoto» e un’estetica del «pieno». Queste due forme, apparentemente opposte, sono in realtà intrecciate tra di loro, esprimendo la dialettica tipica del mondo religioso tra visibile e invisibile, tra rivelazione e nascondimento.

Con un programma leggermente modificato, a causa dell’assenza, per motivi di salute, del prof. Andrea Dall’Asta (direttore della Galleria San Fedele di Milano), dopo l’introduzione del prof. Gaudenzio Zambon, docente stabile dell’ISSR di Padova – che ha ricollegato la tematica odierna agli spunti forniti dal prof. Pagazzi durante il Dies academicus – la prima relazione è stata quindi affidata al prof. Sergio De Marchi – docente stabile della sede centrale FTTr – che ha inizialmente individuato la radice comune che ha “autorizzato” la nascita di un’arte specificamente cristiana, ritrovandola in Cristo stesso – dove la visibilità e l’invisibilità di Dio si incontrano – e portando poi l’esempio sia dell’arte sacra per eccellenza della Chiesa d’Oriente – l’icona – e della teologia ad essa sottostante, utilizzando l’icona del Volto del Salvatore di Rublev, sia dell’arte cristiana occidentale, concentrandosi su alcune opere di Piero della Francesca, cercando di evidenziare su quali elementi l’artista occidentale si è invece fondato per manifestare un mistero divino che, seppur rivelato, ha comunque mantenuto una qualche forma di invisibilità.

Alla sua relazione è seguita quella del prof. Giangiorgio Pasqualotto – docente di Estetica e di Storia della filosofia buddhista all’Università degli Studi di Padova – che ha presentato molti aspetti del dialogo tra pieno e vuoto, tra assenza e presenza, tra materialità e spirito in particolare nell’induismo e nel buddhismo, ritrovandone poi le tracce nell’arte espressa da queste due tradizioni religiose, specialmente nelle loro maestose architetture.

Sono disponibili diversi dei materiali utilizzati dai relatori:

  • le slide del prof. De Marchi;
  • le slide del prof. Pasqualotto e un abstract del suo intervento;
  • alcune foto della giornata;
  • l’audio degli interventi dei relatori.
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